Cin Cin Smile!
"Radio Bar", cocktail inventato da Carmine Lamorte (Team CL Professional Scuola di Bar), è un aperitivo aromatico che rispecchia la qualità dei prodotti italiani impiegati per realizzarlo. "Radio Bar" è un pre dinner fresco e, grazie ai gradevolissimi sentori emanati dagli olii essenziali presenti nelle scorze dell'arancia e del limone, anche molto profumato.
"Radio Bar"
Ingredienti: 2 scorzette di limone - 1 scorzetta d'arancia - 2 cl. Vermouth dry - 3 cl. Biancosarti - 2 cl. Aperol - 2 gocce di Fernet Branca - completare con Spumante o Prosecco
Procedimento: Premere le due scorze di limone per depositare l'olio della scorza sul ghiaccio; mettere nel bicchiere la scorzetta d'arancia; allungare con Spumante o Prosecco e mescolare
Bicchiere: Tumbler basso o medio o bicchiere da vino Goblet
Bevetelo con tanta buona musica....quella di Radio Bar
"Radio Bar"
Ingredienti: 2 scorzette di limone - 1 scorzetta d'arancia - 2 cl. Vermouth dry - 3 cl. Biancosarti - 2 cl. Aperol - 2 gocce di Fernet Branca - completare con Spumante o Prosecco
Procedimento: Premere le due scorze di limone per depositare l'olio della scorza sul ghiaccio; mettere nel bicchiere la scorzetta d'arancia; allungare con Spumante o Prosecco e mescolare
Bicchiere: Tumbler basso o medio o bicchiere da vino Goblet
Bevetelo con tanta buona musica....quella di Radio Bar
Radio Bar, in collaborazione con CL PROFESSIONAL, presenta:
COCKTAIL FOR EVER
Sbagliato? Mica tanto!
Il Negroni Sbagliato è un aperitivo creato negli anni Sessanta dal barman Mirko Stocchetto al Bar Basso di Milano. Lo "Sbagliato", così generalmente lo chiama chi lo ordina, si differenzia dal classico Negroni per la presenza di spumante brut, in sostituzione del gin, che lo rende più leggero. La particolarità del nome la racconta Mirko Stocchetto il quale, per pura distrazione, una volta versò dello spumente al posto del gin. Accortosi dell'errore, esclamò davanti al cliente "Ho sbagliato!" L'avventore, però, volle assaggiare ugualmente quel cocktail che, quantunque sbagliato, si rivelò ottimo al suo palato. Visto il successo e il gradimento dello "Sbagliato" nel corso degli anni possiamo concludere il nostro resoconto riconoscendo che mai errore fu più azzeccato!
Ingredienti: ghiaccio, 1/3 di spumante brut, 1/3 di Martini Rosso, 1/3 di Campari, mezza fetta d'arancia, gocce d'angostura (facoltativo).
Procedimento: mettere 4-5 cubetti di ghiaccio in un tumbler medio e aggiungere gli altri ingredienti. Mescolare bene con un cucchiaio da bar e decorare con mezza fetta d'arancia e twist di limone.
Il Negroni Sbagliato è un aperitivo creato negli anni Sessanta dal barman Mirko Stocchetto al Bar Basso di Milano. Lo "Sbagliato", così generalmente lo chiama chi lo ordina, si differenzia dal classico Negroni per la presenza di spumante brut, in sostituzione del gin, che lo rende più leggero. La particolarità del nome la racconta Mirko Stocchetto il quale, per pura distrazione, una volta versò dello spumente al posto del gin. Accortosi dell'errore, esclamò davanti al cliente "Ho sbagliato!" L'avventore, però, volle assaggiare ugualmente quel cocktail che, quantunque sbagliato, si rivelò ottimo al suo palato. Visto il successo e il gradimento dello "Sbagliato" nel corso degli anni possiamo concludere il nostro resoconto riconoscendo che mai errore fu più azzeccato!
Ingredienti: ghiaccio, 1/3 di spumante brut, 1/3 di Martini Rosso, 1/3 di Campari, mezza fetta d'arancia, gocce d'angostura (facoltativo).
Procedimento: mettere 4-5 cubetti di ghiaccio in un tumbler medio e aggiungere gli altri ingredienti. Mescolare bene con un cucchiaio da bar e decorare con mezza fetta d'arancia e twist di limone.
Sex on the Beach
4 cl. di vodka Skyy
4 cl. di succo di arancia Zuegg
4 cl. di succo di Cranberry Ocean Spray
2 cl. di liquore alla pesca o vodka alla pesca Artic
Agitato in uno shaker risulta più piacevole rispetto a quello tradizionale preparato nel bicchiere.
Servitelo con ghiaccio o senza e non dimenticate la fettina di arancia.
"Nuvolari", dedicato al "Mantovano volante"
Il cocktail "Nuvolari", presentato ufficialmente alla vigilia del Gran Premio di Monza del 2003, fu creato dal barman Carmine Lamorte per celebrare il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Tazio Nuvolari (1892-1953), intrepido pilota automobilistico soprannominato, per il coraggio e l'abilità nella guida, il "Mantovano volante". Pre dinner d'eccellenza e, ultimamente anche di tendenza, il cocktail "Nuvolari", proprio come il carattere del campione a cui è dedicato, è un drink che si fa apprezzare soprattutto al momento dell'aperitivo per il gusto forte e deciso. Nel corso degli anni la ricetta originale ha registrato tre varianti che identificano altrettante proposte più versatili: "Nuvolari Sprint", "Nuvolari Classic" e "Nuvolari Shake".
Ingredienti: 1/3 di Mirto rosso Zedda Piras, 1/3 di Campari, 1/3 di Vodka
Procedimento: riempire con ghiaccio un bicchiere Old Fashioned. Mescolare, servire e guarnire con mezza fettina d'arancia
Il cocktail "Nuvolari", presentato ufficialmente alla vigilia del Gran Premio di Monza del 2003, fu creato dal barman Carmine Lamorte per celebrare il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Tazio Nuvolari (1892-1953), intrepido pilota automobilistico soprannominato, per il coraggio e l'abilità nella guida, il "Mantovano volante". Pre dinner d'eccellenza e, ultimamente anche di tendenza, il cocktail "Nuvolari", proprio come il carattere del campione a cui è dedicato, è un drink che si fa apprezzare soprattutto al momento dell'aperitivo per il gusto forte e deciso. Nel corso degli anni la ricetta originale ha registrato tre varianti che identificano altrettante proposte più versatili: "Nuvolari Sprint", "Nuvolari Classic" e "Nuvolari Shake".
Ingredienti: 1/3 di Mirto rosso Zedda Piras, 1/3 di Campari, 1/3 di Vodka
Procedimento: riempire con ghiaccio un bicchiere Old Fashioned. Mescolare, servire e guarnire con mezza fettina d'arancia
"Milano Torino", il cocktail delle due capitali
Cocktail particolare e anche un po’ desueto, il Milano Torino, abbreviato anche in MiTo, venne appositamente creato, secondo l’opinione dei più, per celebrare il “gemellaggio” fra il milanese Campari e il torinese Vermouth (allora solo Punt e Mes, così chiamato perché conteneva un punto di amaro, grazie a un poco di china, e mezzo di dolce) proprio quando l’inaugurazione dell’autostrada A4, il 25 ottobre del 1932, velocizzò i collegamenti fra queste due città simbolo dell’aperitivo. Non di meno, al di là di certa anedottica, il cocktail Milano Torino era già conosciuto agli inizi del Novecento in quanto a quell’epoca, a parte amari medicinali, liquori e distillati, i principali prodotti alcolici somministrati nei bar e nei luoghi di ristoro erano, per l’appunto, il milanese Campari e il torinese Vermouth.
Ingredienti: 3 cl. Punt e Mes , 3 cl. Bitter Campari
Procedimento: versare gli ingredienti in un bicchiere Old Fashioned con più cubetti di ghiaccio e mezza fetta d’arancia; miscelare con bar spoon direttamente nel bicchiere; twist facoltativo di scorza d’arancia.
Cocktail particolare e anche un po’ desueto, il Milano Torino, abbreviato anche in MiTo, venne appositamente creato, secondo l’opinione dei più, per celebrare il “gemellaggio” fra il milanese Campari e il torinese Vermouth (allora solo Punt e Mes, così chiamato perché conteneva un punto di amaro, grazie a un poco di china, e mezzo di dolce) proprio quando l’inaugurazione dell’autostrada A4, il 25 ottobre del 1932, velocizzò i collegamenti fra queste due città simbolo dell’aperitivo. Non di meno, al di là di certa anedottica, il cocktail Milano Torino era già conosciuto agli inizi del Novecento in quanto a quell’epoca, a parte amari medicinali, liquori e distillati, i principali prodotti alcolici somministrati nei bar e nei luoghi di ristoro erano, per l’appunto, il milanese Campari e il torinese Vermouth.
Ingredienti: 3 cl. Punt e Mes , 3 cl. Bitter Campari
Procedimento: versare gli ingredienti in un bicchiere Old Fashioned con più cubetti di ghiaccio e mezza fetta d’arancia; miscelare con bar spoon direttamente nel bicchiere; twist facoltativo di scorza d’arancia.
"French 75": un cannone, la Ville Lumière e la Grande Mela
Sparkling cocktail nato in Francia nel 1915 per mano del barman Harry MacElhone che lavorava all’Harry’s New York di Parigi, il French 75 (o Soixante-Quinze come dicono i francesi), è uno champagne cocktail che deve il suo nome a un cannone – denominato appunto French 75 – in dotazione all’esercito francese… Curioso, no? La fama di questo cocktail con le bollicine, tuttavia, varcò i confini europei e raggiunse l’America dove, durante il periodo del Proibizionismo, era servito in un frequentatissimo nightclub di New York: lo Stork Club. Nel libro “The Savoy Cocktail Book” la ricetta del French 75 prevede l’inserimento del gin ma, in un secondo e successivo testo, “The Fine Art of Mixing Drinks”, viene contemplata una variante: il cognac al posto del gin… Ah, la grandeur!
Ingredienti: 3 cl di gin, 1,5 cl succo di limone fresco, 2 gocce di sciroppo di zucchero, 6 cl di champagne
Procedimento: versare tutti gli ingredienti, champagne escluso, in uno shaker. Quindi shakerare e filtrare nella coppetta da cocktail (o flûte). Colmare infine con champagne e mescolare delicatamente. Decorare con una ciliegina sul bordo.
Sparkling cocktail nato in Francia nel 1915 per mano del barman Harry MacElhone che lavorava all’Harry’s New York di Parigi, il French 75 (o Soixante-Quinze come dicono i francesi), è uno champagne cocktail che deve il suo nome a un cannone – denominato appunto French 75 – in dotazione all’esercito francese… Curioso, no? La fama di questo cocktail con le bollicine, tuttavia, varcò i confini europei e raggiunse l’America dove, durante il periodo del Proibizionismo, era servito in un frequentatissimo nightclub di New York: lo Stork Club. Nel libro “The Savoy Cocktail Book” la ricetta del French 75 prevede l’inserimento del gin ma, in un secondo e successivo testo, “The Fine Art of Mixing Drinks”, viene contemplata una variante: il cognac al posto del gin… Ah, la grandeur!
Ingredienti: 3 cl di gin, 1,5 cl succo di limone fresco, 2 gocce di sciroppo di zucchero, 6 cl di champagne
Procedimento: versare tutti gli ingredienti, champagne escluso, in uno shaker. Quindi shakerare e filtrare nella coppetta da cocktail (o flûte). Colmare infine con champagne e mescolare delicatamente. Decorare con una ciliegina sul bordo.
"Moscow Mule": il Mulo che… tira
Non solo perché, con un nome così, l’accostamento al forzuto quadrupede è quasi scontato, ma perché, soprattutto d’estate, le quotazioni di questo cocktail salgono vertiginosamente in quanto il Moscow Mule (o più semplicemente il Mulo) è un long drink fresco e semplice da preparare. La curiosità attorno a questo cocktail viene stimolata anche dal fatto di essere servito, a scelta del barman s’intende, in una tazza di rame! E, qualora la tazza non fosse disponibile, la si può sostituire con un tumbler alto. La creazione del Moscow Mule è legata ai nomi di John G. Martin e John “Jack” Morgan. Entrambi produttori di bevande e distillati, i due si dettero appuntamento al bar del New York’s Chatham Hotel. La storia vuole che Martin mise la vodka, Morgan il ginger beer e, aggiungendo un pizzico di lime, crearono il primo Moscow Mule. Era il 1941, tanto per storicizzare la nascita di questo cocktail.
Ingredienti: 4,5 cl di Vodka, 12 cl di Ginger Beer (o Ginger Ale), 0,5 cl succo di lime fresco, 1 fettina di lime nel bicchiere
Procedimento: miscelare direttamente vodka e ginger beer (o ginger ale) nel suo bicchiere, il copper mug (tazza di rame) o il tumbler alto, riempito di ghiaccio. Aggiungere succo di lime e decorare con fettina di lime;
Non solo perché, con un nome così, l’accostamento al forzuto quadrupede è quasi scontato, ma perché, soprattutto d’estate, le quotazioni di questo cocktail salgono vertiginosamente in quanto il Moscow Mule (o più semplicemente il Mulo) è un long drink fresco e semplice da preparare. La curiosità attorno a questo cocktail viene stimolata anche dal fatto di essere servito, a scelta del barman s’intende, in una tazza di rame! E, qualora la tazza non fosse disponibile, la si può sostituire con un tumbler alto. La creazione del Moscow Mule è legata ai nomi di John G. Martin e John “Jack” Morgan. Entrambi produttori di bevande e distillati, i due si dettero appuntamento al bar del New York’s Chatham Hotel. La storia vuole che Martin mise la vodka, Morgan il ginger beer e, aggiungendo un pizzico di lime, crearono il primo Moscow Mule. Era il 1941, tanto per storicizzare la nascita di questo cocktail.
Ingredienti: 4,5 cl di Vodka, 12 cl di Ginger Beer (o Ginger Ale), 0,5 cl succo di lime fresco, 1 fettina di lime nel bicchiere
Procedimento: miscelare direttamente vodka e ginger beer (o ginger ale) nel suo bicchiere, il copper mug (tazza di rame) o il tumbler alto, riempito di ghiaccio. Aggiungere succo di lime e decorare con fettina di lime;
COSMOPOLITAN
4 cl. di Vodka Absolut Lemon
1,5 cl. di Cointreau
1,5 cl. di succo di lime
3 cl. succo di cranberry
Preparatelo nello shaker riempito con ghiaccio e servitelo in una doppia coppetta a cocktail guarnendolo, a piacere, con una fettina di lime
TEQUILA SUNRISE
4,5 cl. di Tequila
9 cl. di succo d’arancia
1,5 cl. di sciroppo di granatina
Preparatelo direttamente in un bicchiere tipo highball colmo di ghiaccio versando il tequila, il succo d’arancia e la granatina per ottenere l’effetto “sunrise” (ossia, aurora). Guarnite con una fettina d’arancia, una ciliegina cocktail e inserite una cannuccia
DAIQUIRI O DAIQUIRÌ: IL COCKTAIL CON O SENZA… ACCENTO
Se porre l’accento sulla “i” finale è, tutto sommato, una scelta linguistica, quello di cui non è lecito dubitare è la personalità di questo pre-dinner: sempre e comunque ben definita, sia che lo si scriva in un modo o nell’altro. Dopo tutto, però, anche le sue origini sono doppie… Una prima versione, del 1898, attribuisce la paternità del nome a un villaggio, Daiquiri, vicino a Santiago de Cuba. Tale località fu raggiunta da un marinaio, naufrago della nave Maine, che, entrato in una baracca che fungeva da bar, non volle bere rum liscio e lo allungò con zucchero e lime. La seconda ipotesi, invece, del 1905, narra di un ingegnere, Jennings Cox, occupato in una miniera di ferro che, con altri colleghi tra cui l'ingegnere Pagliuchi, miscelarono rum, lime e zucchero e, dopo averlo assaggiato, gli diedero il nome della spiaggia cubana di Daiquiri
Ingredienti: 4,0 cl. Rum bianco, 2,0 cl. succo di limone o di lime, 1,0 cl. sciroppo di zucchero;
Procedimento: si prepara nello shaker con cubetti di ghiaccio e si serve in una coppetta a cocktail precedentemente raffreddata
Se porre l’accento sulla “i” finale è, tutto sommato, una scelta linguistica, quello di cui non è lecito dubitare è la personalità di questo pre-dinner: sempre e comunque ben definita, sia che lo si scriva in un modo o nell’altro. Dopo tutto, però, anche le sue origini sono doppie… Una prima versione, del 1898, attribuisce la paternità del nome a un villaggio, Daiquiri, vicino a Santiago de Cuba. Tale località fu raggiunta da un marinaio, naufrago della nave Maine, che, entrato in una baracca che fungeva da bar, non volle bere rum liscio e lo allungò con zucchero e lime. La seconda ipotesi, invece, del 1905, narra di un ingegnere, Jennings Cox, occupato in una miniera di ferro che, con altri colleghi tra cui l'ingegnere Pagliuchi, miscelarono rum, lime e zucchero e, dopo averlo assaggiato, gli diedero il nome della spiaggia cubana di Daiquiri
Ingredienti: 4,0 cl. Rum bianco, 2,0 cl. succo di limone o di lime, 1,0 cl. sciroppo di zucchero;
Procedimento: si prepara nello shaker con cubetti di ghiaccio e si serve in una coppetta a cocktail precedentemente raffreddata
Black Russian: il cocktail
dell’ambasciatore
Ottimo after dinner a base di vodka (con l’aggiunta di liquore al caffè), il Black Russian –storia o leggenda che sia – fece il suo esordio nel mondo dei cocktail nel 1949 quando Gustave Tops, barman in forza all’Hotel Métropole di Bruxelles, lo preparò all’ambasciatore americano in Lussemburgo, Pearl Mesta. Considerato dagli esperti di bartending la “pietra miliare” fra i miscelati al caffè, il Black Russian rimanda, non solo per il nome ma anche per il suo anno di “nascita”, al periodo della Guerra Fredda. Politica e diplomazia a parte, però, la ricetta del Black Russian subì un “ritocco”, intorno agli anni Sessanta, che diede vita alla variante denominata White Russian per la cui preparazione si prevede l’aggiunta di 2,0 cl. di crema di latte.
Ingredienti: 5,0 cl. Vodka, 2,0 cl. liquore al caffè;
Procedimento: si prepara direttamente in un bicchiere “old fashioned” colmo di ghiaccio. Quindi, si procede a mescolare delicatamente e a servire.
Ottimo after dinner a base di vodka (con l’aggiunta di liquore al caffè), il Black Russian –storia o leggenda che sia – fece il suo esordio nel mondo dei cocktail nel 1949 quando Gustave Tops, barman in forza all’Hotel Métropole di Bruxelles, lo preparò all’ambasciatore americano in Lussemburgo, Pearl Mesta. Considerato dagli esperti di bartending la “pietra miliare” fra i miscelati al caffè, il Black Russian rimanda, non solo per il nome ma anche per il suo anno di “nascita”, al periodo della Guerra Fredda. Politica e diplomazia a parte, però, la ricetta del Black Russian subì un “ritocco”, intorno agli anni Sessanta, che diede vita alla variante denominata White Russian per la cui preparazione si prevede l’aggiunta di 2,0 cl. di crema di latte.
Ingredienti: 5,0 cl. Vodka, 2,0 cl. liquore al caffè;
Procedimento: si prepara direttamente in un bicchiere “old fashioned” colmo di ghiaccio. Quindi, si procede a mescolare delicatamente e a servire.
Gin Fizz
4,5 cl. Gin
3,0 cl. succo di limone fresco
1,0 cl. sciroppo di zucchero
6,0 cl. Soda Water
Si prepara nello shaker inserendo tutti gli ingredienti tranne la soda water. Versare in un highall con ghiaccio e colmare con soda. Guarnire con una fettina di limone e ciliegina
John Collins
4,5 cl. Gin
3 cl. succo di limone fresco
1,5 cl. sciroppo di zucchero
6 cl. soda water
Shakerare tutti gli ingredienti tranne la soda water. Versare in un high ball e colmare con soda.
Guarnire con una fettina di limone e ciliegia al maraschino.
Aggiungere una spruzzata di Angostura alla fine.
4,5 cl. Gin
3 cl. succo di limone fresco
1,5 cl. sciroppo di zucchero
6 cl. soda water
Shakerare tutti gli ingredienti tranne la soda water. Versare in un high ball e colmare con soda.
Guarnire con una fettina di limone e ciliegia al maraschino.
Aggiungere una spruzzata di Angostura alla fine.
Dirty Martini
6 cl. Vodka
1 cl. Vermouth Dry
1 cl. salamoia d’oliva
Versare tutti gli ingredienti nel mixing glass con ghiaccio e miscelare.
Filtrare in una coppetta a cocktail e guarnire con oliva verde